martedì 8 gennaio 2013

Il virus dello Scrapbooking

Ero a Parigi quando stava emettendo i primi vagiti il nostro blog: ad ogni post pubblicato dalle mie socie un enorme sorriso illuminava il mio viso e non vedevo l'ora di tornare a Trieste per pubblicare il post sugli acquisti parigini. 
Fu allora che la mia dolce metà mi promise: "ti scriverò un post su cosa significhi vivere con una donna appassionata di scrapbooking" e questo è il suo sfogo. 


Fu un giorno di qualche anno fa, quando osservai il volto di una mia collega illuminarsi come Pietro sulla via di Damasco vedendo che gli era stato regalato un foglio di carta blu o viola, che avrei dovuto capire che al mondo esisteva qualcosa di subdolo e pericoloso come lo Scrapbooking.
Già ... lo Scrapbooking all'epoca era un termine misterioso che la mia collega (poi divenuta compagna di vita) cercò di spiegare in termini semplici e comprensibili, provando a dargli anche una connotazione molto seriosa e professionale.
Il mio cervello riassunse tutto in un "attività di forbici, carta e altre amenità che si appiccicano tra loro". Ne uscii soddisfatto e fondamentalmente per 1 anno o 2 mi dimenticai dello Scrapbooking.

Nel momento in cui la collega ed io diventammo non più solo colleghi, ecco che riaffiorò nella mia mente il temibile e oramai rimosso termine "Scrapbooking"
I primi segni del virus che si stava impossessando della mia casa e della mia vita furono:
- monopolizzazione di ogni cassetto, armadio ed anfratto libero per piazzarci dentro tonnellate di carte, bottoni e altri macchinari strani
- lamentele sul poco spazio a disposizione per questo innocente hobby (tavolo 180*90 palesemente insufficiente)
- corso annuale di 3 gg in Toscana assolutamente irrinunciabile

Tutto sommato il virus anche così era pienamente sotto controllo
Poi avvenne una mutazione, il virus divenne aggressivo e si impossessò completamente dell'ambiente circostante.
La scusa o causa scatenante fu il matrimonio di una delle scrapper di questo blog.
Tra scrapper non esistono regali che non siano cose scrap o riconducibili ad esso ed ecco quindi che le due colleghe decisero per un album di ricordi.
Lavoro indubbiamente impegnativo, che comportò il totale impiego di tutte le forze disponibili, fino a lunghi meeting serali nella mia oramai ex dimora con relativo invito ad abbandonarla per tutto il tempo necessario al completamento della grande opera.

Il virus aveva vinto
Ne ero uscito sconfitto

Maturò in me allora la necessità di cambiare casa ... trovarne una più grande, con una stanza dove poterlo isolare e rendere nuovamente innocuo.
Operazione riuscita anche in breve tempo!

Adesso il virus è circoscritto, sostanzialmente non più pericoloso. Certamente cerca ancora di espandersi, ma riesco sempre a provvedere in tempo.
Dopo due anni quindi qualcuno si starà chiedendo com'è vivere con una donna scrap
Non più complesso che vivere con una donna e basta :-)
Alla fine bottoni, legnetti, timbri e cartoncini fanno parte della mia vita e penso che alla fin fine qualcosa di quel virus sia entrato anche nel mio corpo.

Il regalo che ho ricevuto per i miei 40 anni mi ha fatto capire quanto possa essere infinitamente appassionante, coinvolgente ed anche impegnativo questo hobby
Sono contento ed orgoglioso di poterlo condividere con lei

A voi tutti/e felice scrap


Sara

5 commenti:

  1. =^_^= fantastico!!
    ma cos'hai ricevuto, scrapman-tuo-malgrado?
    pensa a quel collega che sente parlare di scrapbooking ininterrottamente da tre anni e mezzo... ghghgh

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  2. bellissimo e..........anche questo è amore

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  3. Oddio mi sembra di leggere le parole del mio compagno...
    Ha rinunciato alla palestra in casa per realizzare il mio angolo scrap!
    Un abbraccio
    Claudia

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